Strumenti musicali

Negli anni 80 apparivano sulla scena la serie dei synt Moog tra cui il nostro Prodigy acquistato per 500.000 lire in un noto negozio di Bra che per il viaggio ci ricompensò con 5.000 lire in buoni benzina.

Poi vennero le prime tastiere polifoniche tipo la nostra Polisix della Korg

Il Crumar Multiman-S che aggiunse i primi suoni con effetti string e brass nei pezzi. Peccato averlo barattato per un ampli da basso Steelphon a Leini...

...e negli anni a seguire arriva il mitico Yahama DX7. All'epoca non si parlava assolutamente di digitale quindi di campionatori e di PC :  neanche l'ombra.

Con la disponibilità di qualche soldino non ancora guadagnato ma più probabilmente estorto ai genitori grazie a qualche buon risultato scolastico saltano fuori il CP80 di Giorgio

 

e la bellissima sua Ovation oltre al fugace flauto.

La batteria di Fabio subisce varie evoluzioni fino all'avvento dei pads coi primi suoni campionati su cartridge.

Resta immutata nei secoli la Gibson di Claudio. Cambiano solo, a decine, i pedali degli effetti.

Il basso EKO di Antonio poi sostituito definitivamente con l'attuale e perenne IBANEZ

L'amplificazione da studio e da palco era costituita da un ampli HH (credo da 300+300watt) che ha fatto vibrare una prima coppia di casse comprate usate  autocostruite e pesantissime, poi una serie infinita di Bose fino alle ultime 4 Cerving Vega. Un registratore multitraccia TEAC e poi il 16 piste Fostex hanno permesso di incidere qualcosa su nastro (I CD stavano nascendo, ma i masterizzatori erano ancora ben distanti).